Santoreggia

Satureja hortensis L.

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Descrizione

Pianta erbacea annuale
Perchè si chiama così: Satureja, dal latino satur, sazio, con riferimento alle proprietà digestive della pianta,oppure dal latino satura, salsa, in quanto la santoreggia è pianta aromatizzante.
Nomi popolari: basilico selvatico, dragon, erba acciuga, erba cerea, erba spezia, isopu, peperola, saturella, savoreggia, segrezola,perpetua, serea.
Dove cresce: negli aridi, nei rocciosi, nelle pietraie delle colline e della zona submontana dell’Italia centro-settentrionalefino ai 1500 metri di altezza.
Come si coltiva: si semina direttamente a dimora in aprile, diradando opportunamente dopo la nascita delle piantine. La Satureja montana L., specie perenne, si moltiplica invece per divisione dei cespi o per talea.
Si riconosce per: il fusto eretto, ramoso, rossiccio, alto fino a 25 centimetri; le foglie opposte lucide, lineari, lanceolate, punteggiato-glandulose; i fiori bianco-rosa, ascellari alle foglie superiori, in verticilli raccolti in infiorescenze terminali (luglio/ottobre).
Parti usate: parti aeree della pianta fiorita.
Quando si raccolgono: in estate
Come si conservano: si raccolgono staccandole dalla radice, si mondano, si raggruppano in mazzetti, che si essiccano in luogo ventilato all’ombra appesi a un filo, e si conservano poi in recipienti chiusi. Per uso di cucina si staccano anche le sole foglioline che si essiccano all’ombra e si conservano in barattoli di latta.
Proprietà: antidiarroiche, antisettiche, antispasmodiche, antiemetiche, aromatizzanti, carminative, digestive, diuretiche, espettoranti, eupeptiche, stimolanti, stomachiche, vermifughe.
Per la salute:
uso interno: infuso e tintura alcolica delle parti aeree della pianta.
uso esterno: infuso delle parti aeree della pianta per sciacqui e gargarismi contro mal di gola e infiammazioni delle mucose e delle gengive; foglie fresche per frizioni contro le punture di insetti.
Per la bellezza: l’infuso di santoreggia può essere validamente impiegato per bagni e pediluvi defaticanti, stimolanti e deodoranti e per frizioni stimolanti del cuoio capelluto.
Per la cucina: la santoreggia viene utilizzata come aromatizzante per salse, ripieni, sughi, insalate, insaccati e piatti di carne, in particolare agnello e selvaggina. Per le sue specifiche proprietà carminative risulta condimento ideale per fave, fagioli, lenticchie e per tutti i legumi in genere. Per sfruttarne a pieno l’aroma è consigliabile utilizzarla fresca, perché essiccata perde gran parte del suo aroma. E’ consigliabile comunque farne un uso moderato.

Specifiche

Formato

50 g

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100 g

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250 g

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500 g

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1 kg

Formato

50 g

Nomenclatura

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