Erbe, Ricerche

Echinacea: un toccasana per il sistema immunitario

L’Echinacea è una pianta erbacea perenne con fusto semplice, cavo alla base che si assottiglia verso l’alto. I fiori, in capolini grandi e solitari, terminano con involucri rigidi. Il frutto è un achenio affusolato con pappo. La radice a fittone o fascicolata è cilindrica ed irregolare di un colore bruno.

La droga vegetale è data da rizomi e radici estratti in autunno. Una volta essiccata, la droga vegetale, può essere impiegata in decotti, infusi, estratti fluidi, polveri e tinture.

La pianta, appartenente alla famiglia delle Asteraceae/ Compositaceae, presenta 3 specie differenti: angustifolia, pallida e purpurea, le quali hanno principi attivi e utilizzi simili.

L’uso della pianta venne scoperto nel XVIII secolo, infatti, i Nativi Nord Americani la impiegavano nella cura di ferite, mentre La tribù dei Plains considerava l’E. angustifolia una panacea per tutti i mali. 14 differenti tribù indiane usavano l’Echinacea come unico rimedio contro i morsi di serpenti velenosi. Le foglie e le radici della pianta venivano fatte masticare da chi era stato morso, mentre il veleno veniva espulso tramite incisioni della cute; sulla ferita veniva poi applicato un impasto di foglie e radici. Nel corso del XX secolo in Europa si inizia a coltivare e ad usare comunemente contro tosse, raffreddori e cure delle ferite.

Ad oggi, l’uso dell’Echinacea è ampiamente diffuso grazie anche alla vasta gamma di letteratura scientifica e studi che ne evidenziano le proprietà nel sostenere le difese immunitarie dell’organismo.

I principi attivi comunemente presenti in tutte e tre le specie sono:

  • Flavonoidi;
  • Polifenoli;
  • Polisaccaridi ad attività immunostimolante,
  • Polieni.

La pianta è principalmente utilizzata in caso di:

  • Scarse difese immunitarie;
  • Prevenzione e cura di raffreddore;
  • Rinite, tosse e sinusite.