Famiglia: Monimiaceae.
Parti utilizzate: foglie.
Botanica: arbusto sempreverde, con foglie ellittiche, coriacee, grigio-verdi, oposte, dotate di piccole protuberanze che racchiudono essenze aromatiche. Le infiorescenze sono dei racemi di fiori campanulati bianchi o rosa; i frutti sono piccole bacche giallo-verdi e commestibili. Originario del Cile, naturalizzato in Marocco, cresce nelle colline con terreno asciutto.
Costituenti principali: alcaloidi isochinolinici (0,02-0,5%): boldina (1-3%), sparteina, apomorfina, isocordina, laurotetanina, olio essenziali (1-3%), flavonoidi (ramnetina, isoramnetina,..), tannini, resina.
ProprietĂ : coleretico, colagogo, epatostimolante, eupeptico, diuretico, leggero antisettico urinario. Â
Impiego terapeutico: turbe dispeptiche di origine epatobiliari, grazie alla boldina che ha un’azione elettiva sulla secrezione della bile e, in particolar modo, sulla fluidificazione (ne diminuisce la densità e la viscosità , aumentandone il contenuto acquoso); stipsi (assieme a Senna, Cascara, ..); cistiti, per l’azione antisettica e diuretica dell’olio essenziale.
Posologia: infuso: 2 g di foglie per tazza d’acqua calda (infondere per 10 minuti, filtrare e bere diverse tazze al giorno, prima dei pasti).
Tossicità ed effetti secondari: controindicata nel caso di occlusione delle vie biliari, di calcolosi biliare e nelle gravi epatopatie. Ad alte dosi può provocare vomito e diarrea; un dosaggio estremamente sopraelevato può paralizzare le fibre muscolari e causare la morte per arresto respiratorio. Da evitare assolutamente in gravidanza e allattamento.
Interazioni con i farmaci: può potenziare l’azione di lassativi antrachinonici e farmaci anticoagulanti, come il warfarin.